CONCHIGLIA D’INVERNO
Stava sorniona la conchiglia
su battigia innaffiata dal mare.
Profumate didascalie incomprensibili
al suo interno
e orizzonte sconosciuto.
Ouverture rifinita da umidità
inesorabile
soffio delicato del passato
e furia d’empito del futuro.
Quel piccolo oggetto buffo
contorto
inoculava nel cielo il miele
dell’inverno
e l’orecchio fiducioso e trasognato
si appoggiava.
Nitido si udiva il suono
dell’universo.